Io mi immagino il pirla che aveva configurato male la cache e aveva creato quel problema come si senta ora. Avrà passato un brutto quarto d’ora e adesso invece mezza politica italiana e il COPASIR stanno lavorando per parargli il culo.
Io non ci posso credere, già allora era evidente che “l’attacco hacker” fosse una cazzata. Davvero stanno cercando di coprire tutto? C’è qualche organo rilevante che possa intervenire?
Da quanto ne so, le penali dovute ad inottemperanze in materia di GDPR sono salatissime (tanto da mettere a rischio i bilanci anche di aziende medio/grandi). Magari vogliono solo evitare il disastro economico.
Chissà quanti “accrocchi” ci sono dietro… non oso immaginare :D
Leggendo vari thread su twitter mi è sembrato di capire che aziende di questa portata siano soggette continuamente ad attacchi “soft”: ipscan o simili. Comunque sia, gli strumenti a disposizione oggi sono talmente efficienti e testati (CloudFlare in primis) che prendersela con l’ipscan di turno se il tuo sistema va giù è veramente una presa in giro.
A quanto pare anche la portata in termini di quantità di richieste al secondo è sembrata ridicola agli addetti ai lavori. Insomma, sulla carta non ci sarebbero scuse che tengano. E invece…. xD
Significa forse che tale Organismo di Monitoraggio ha fatto un’affermazione sbagliata ma di grande utilità politica? Ohibò, non si erano mai visti casi del genere qui in Italia…
Io mi immagino il pirla che aveva configurato male la cache e aveva creato quel problema come si senta ora. Avrà passato un brutto quarto d’ora e adesso invece mezza politica italiana e il COPASIR stanno lavorando per parargli il culo.
Io non ci posso credere, già allora era evidente che “l’attacco hacker” fosse una cazzata. Davvero stanno cercando di coprire tutto? C’è qualche organo rilevante che possa intervenire?
Da quanto ne so, le penali dovute ad inottemperanze in materia di GDPR sono salatissime (tanto da mettere a rischio i bilanci anche di aziende medio/grandi). Magari vogliono solo evitare il disastro economico.
Chissà quanti “accrocchi” ci sono dietro… non oso immaginare :D
Se ti bucano, sei inottemperante.
A meno che non usino uno zero day. Ed anche lì, dopo averlo dimostrato, bisogna anche giustificare la scelta di quello specifico software.
Siamo seri: un hacker con un minimo di amor proprio non proverebbe mai a tirare giù il sito dell’INPS. È un po’ come sparare su un’ambulanza…
Leggendo vari thread su twitter mi è sembrato di capire che aziende di questa portata siano soggette continuamente ad attacchi “soft”: ipscan o simili. Comunque sia, gli strumenti a disposizione oggi sono talmente efficienti e testati (CloudFlare in primis) che prendersela con l’ipscan di turno se il tuo sistema va giù è veramente una presa in giro.
A quanto pare anche la portata in termini di quantità di richieste al secondo è sembrata ridicola agli addetti ai lavori. Insomma, sulla carta non ci sarebbero scuse che tengano. E invece…. xD
Dio ci scampi dal cedere i dati dell’INPS a CloudFlare, un Man in the Middle venduto come feature!
Significa forse che tale Organismo di Monitoraggio ha fatto un’affermazione sbagliata ma di grande utilità politica? Ohibò, non si erano mai visti casi del genere qui in Italia…