da cittadina preoccupata mi sembra doveroso chiedere perché le istituzioni italiane hanno preferito sistemi privati e proprietari fuori dal loro controllo
Questo discorso penso sia più corretto vederlo generalizzato e non solo sull’ultimo trending topic che spunta fuori, che puntualmente scordiamo dopo n giorni.
Poi vabbè parliamo di conferencing software (che comunque ha senso parlarne, ma allora anche di IM, OS mobile e non, social net. etc…) quando una buona parte del paese ha ancora connessioni da terzo mondo, guardiamo il dito che indica la luna a volte.
Questo discorso penso sia più corretto vederlo generalizzato e non solo sull’ultimo trending topic che spunta fuori, che puntualmente scordiamo dopo n giorni.
Correttissimo, io da informatico sono almeno 20 anni che ci penso e che mi incazzo, se non di più, ma al cittadino medio questa cosa sta arrivando solo ora con il tam-tam della scuola a distanza. E neanche a tutti, sono ancora tante le persone che neanche sanno cos’è il software libero.
sono ancora tante le persone che neanche sanno cos’è il software libero
Completamente d’accordo, spero si inizi prima o poi a proporlo il prima possibile (non solo in termini di tempistiche ma anche dal punto di vista di “età” scolastica) nelle scuole.
Così prima o poi, forse, la smetteremo di vedere macchine Windows nei comuni, che mi fa gelare il sangue ogni volta :D
Non sono un’informatica. Ma da studiosa, da docente e da cittadina preoccupata mi sembra doveroso chiedere perché le istituzioni italiane hanno preferito sistemi privati e proprietari fuori dal loro controllo invece di pretendere soluzioni aperte, pubbliche e controllate da loro
Beh, io non vedo molte alternative di risposta:
incompetenza
collusione
La prima mi fa imbufalire come informatico, la seconda come cittadino.
Questo discorso penso sia più corretto vederlo generalizzato e non solo sull’ultimo trending topic che spunta fuori, che puntualmente scordiamo dopo n giorni.
Poi vabbè parliamo di conferencing software (che comunque ha senso parlarne, ma allora anche di IM, OS mobile e non, social net. etc…) quando una buona parte del paese ha ancora connessioni da terzo mondo, guardiamo il dito che indica la luna a volte.
Correttissimo, io da informatico sono almeno 20 anni che ci penso e che mi incazzo, se non di più, ma al cittadino medio questa cosa sta arrivando solo ora con il tam-tam della scuola a distanza. E neanche a tutti, sono ancora tante le persone che neanche sanno cos’è il software libero.
Completamente d’accordo, spero si inizi prima o poi a proporlo il prima possibile (non solo in termini di tempistiche ma anche dal punto di vista di “età” scolastica) nelle scuole.
Così prima o poi, forse, la smetteremo di vedere macchine Windows nei comuni, che mi fa gelare il sangue ogni volta :D
Beh, io non vedo molte alternative di risposta:
La prima mi fa imbufalire come informatico, la seconda come cittadino.